Sanbuca

Nato nel 1851

Tipo di alcolico:

  • Liguore
  • Storia

    La sambuca è un liquore dolce italiano, di gradazione alcolica dai 38 ai 42 gradi, la cui base essenziale viene realizzata con alcool, acqua, zucchero e oli essenziali della varietà di anice stellato e successivamente elaborata tramite l'uso di varie erbe naturali in numero variabile, che fungono da agenti aromatizzanti del liquore stesso.La base della sambuca è costituita dagli oli essenziali ricavati dalla distillazione a vapore di anice stellato (e/o anice verde) e finocchio. Tali ingredienti, attraverso la distillazione, conferiscono al liquore un forte profumo di anice. Contiene anche estratti di fiore di sambuco bianco, nonché in alcune preparazioni, timo, menta piperita, genziana, ecc. Gli olii così ottenuti vengono poi macerati e infusi in alcool allo stato puro il tutto addizionato da una soluzione concentrata di zucchero e altri aromi naturali. La sambuca è quindi un liquore dolce e vellutato, dalla consistenza viscosa e oleosa, dai sapori intensi e delicati, con gradazioni basse e molto forti e dall'aspetto assolutamente trasparente e incolore. Al contatto con il palato rimane liscia con sprazzi arcigni.Sambuca deriva dal nome della pianta (sambuco) da cui si ricava l'estratto. L'etimologia di sambuco (latino sambūcus o sābūcus, già attestato in Plinio) è incerta[4] ma probabilmente d'origine non indoeuropea. Si pensa che possa derivare da una forma mediterranea (egea) *saba, "acqua", con il significato di "pianta che vive nell'acqua" o "con l'acqua" (?) che si ritrova anche nel daco seba "sambuco". La ricetta originale della sambuca trae probabilmente origine dalla tradizione erboristica certosina[6] un tempo nota per le bevande alcoliche e per i preparati medicamentosi. La sambuca fu commercializzata alla fine del XIX secolo a Civitavecchia da Luigi Manzi con il nome di Sambuca Manzi appunto,[7] ancora oggi prodotta. Fu poi lanciata a livello internazionale da Angelo Molinari a partire dal 1945, a guerra appena finita, con il nome di "Sambuca Extra Molinari". La ditta era gestita da Mafalda Molinari. Poi la direzione passò ad Antonio Molinari. In seguito diventano amministratori delegati i nipoti del fondatore, Mario e Angelo (anche la terza nipote, Inge, entra nel consiglio di amministrazione). Come scriveva Luigi Manzi: "Produco un'anisetta fine che fa ottimamente allo stomaco dopo il pasto che si chiama Sambuca per via dei sambuchelli, gli acquaioli delle parti mie che vanno nei campi a dissetare i contadini recando loro acqua e anice".